lunedì 8 aprile 2019

LA SCUOLA DEI DISEGUALI

Sull'ultimo numero dell'"Espresso" è apparso un interessante articolo sulla scuola finlandese, che ,com'è noto, è una scuola d'eccellenza.Nell'articolo che s'intitola:"Nella scuola degli uguali", si spiega che tutti gli alunni, a prescindere dalle condizioni economiche e sociali, raggiungono gli stessi obiettivi didattici ed educativi.Qual è il segreto di tali eccellenti risultati? Forse il fatto che sono in Filandia solo 5 milioni di abitanti contro i 60 milioni in Italia?No,l'autrice dell'articolo spiega: "Come si fa a garantire ad ogni ragazzo le stesse opportunità di farsi strada per proprio merito,, e non per capitale familiare?"E' facile:applichiamo un principio di discriminazione positiva" risponde Taimela (un' insegnante finlandese).Ovvero: investono di più non dove già si brilla, ma dove c'è maggior bisogno.Nei quartieri più difficili.Nelle aree più povere.Lì, le classi luccicano, per essere un vero trampolino.Più che dove le famiglie possono già garantire molto.Una prospettiva che sembra lontanissima,vista da Roma." In Italia si investe nelle scuole allo stesso modo, come se fossero tutti eguali.Ma- come dice don Milani,"non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali." Purtroppo nessun governo né di destra né di sinistra né tantomeno l'attuale, ha realizzato la vera rivoluzione che serve alla scuola italiana: dare di più laddove ce n'é bisogno. Investire per esempio nei quartieri dove cè la maggiore dispersione scolastica, la presenza della criminalità e delle devianze, la povertà economica che diventa anche educativa. La nostra scuola, come certificano le prove INVALSI, rimane profondamente disuguale:si raggiungono meno competenze al sud che al nord, nelle periferie urbane che nei quartieri ricchi.La nostra scuola non fa che certificare il divario della provenienza sociale.

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