mercoledì 25 ottobre 2017

CONTRO L'ESTENSIONE DEI PON ALLE SCUOLE PARITARIE

Non paghi di ricevere soldi pubblici dallo Stato oltre che dai privati,le scuole paritarie adesso bussano alle porte dello Stato e dell'Europa anche per i PON per ricevere altri finanziamenti.La filosofia di fondo ,ideata da Luigi Berlinguer e sposata dal sottosegretario all'Istruzione Toccafondi,è che le paritarie assolvono ad una funzione pubblica,cioé le scuole private suppliscono a una mancanza di scuole pubbliche. Sarà pur vero, ma ricordo che la Costituzione Italiana dà sì libertà di istituire scuole private, "ma senza oneri per lo Stato". Il problema è che ciò che si dà alle scuole private, si toglie alle scuole statali, stante i i ristretti finanziamenti pubblici alle scuole.Questa è la verità. E ce lo dice la condizione delle scuole pubbliche insicure nelle strutture che ospitano gli alunni e tante altre carenze che i genitori conoscono bene, perché costretti a comprare la carta igienica,i rotoloni di carta e quant'altro.

mercoledì 18 ottobre 2017

APPELLO PER UNA LEGGE CHE ASSOLVI PRESIDI E INSEGNANTI DALL’OBBLIGO DI VIGILANZA FUORI DALLA SCUOLA

Oltre alla responsabilità sulla sicurezza della scuola, incombe sui dirigenti scolastici anche l’incombenza dell’affidamento dei minori. Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato la scuola per mancata vigilanza fuori della scuola in seguito alla morte di un alunno undicenne investito da un bus, presidi e insegnati sono giustamente preoccupati. Ma se un genitore mi dice che non può venire a prendere il minore perché lavora o per altri motivi, non ha altre persone cui delegare il prelevamento oppure c’è ma è un altro minore un po’ più grande, cosa deve fare un dirigente scolastico? Chiama ogni volta la polizia o i carabinieri come ha fatto qualche mio collega? O i vigili (se vengono), come si fa a Nocera Inferiore? La scuola ha in affido i minori ma una volta che sono usciti da scuola è responsabilità dei genitori venire o o non venire a prenderli. Perché devo rispondere io preside o io insegnante dell’ultima ora delle manchevolezze del genitore che insiste per far uscire autonomamente il figlio? Il Parlamento deve assolutamente deliberare in merito, perciò ho firmato la petizione di legge che è stata presentata per abolire il reato di abbandono di minori per la normale attività autonoma dei bambini e dei ragazzi. I sindacati della scuola ci appoggino in questa battaglia (una volta tanto, non si tratta di far sborsare soldi da parte dello Stato, ma solo di fare una legge ragionevole).E anche la ministra Fedeli, così sensibile, ci dia una mano.

martedì 17 ottobre 2017

L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO ALL’ITALIANA: UNA CAVOLATA!

Un altro punto da abolire tout court della Buona Scuola (l’altro punto da abolire è la chiamata diretta, come ho spiegato in un precedente commento), è l’alternanza scuola-lavoro. Ho letto con attenzione la difesa d’ufficio che ne ha fatto Simona Malpezzi sul giornale online “Democratica”. Intanto non c’entra niente l’alternanza con il problema della dispersione scolastica. Poi non è vero che tale alternanza ricalca il sistema tedesco che prevede un sistema duale. I licei preparano al percorso universitario; i tecnici e i professionali dovrebbero portare a un percorso professionale subito dopo il diploma. E’ qui che andrebbero concentrate le risorse, le disponibilità, le relazioni con le imprese e l’artigianato. E’ qui che la scuola italiana è manchevole. E’ qui il vulnus, il punto debole! Che mi significa che al liceo classico vado a fare esperienza nei call center? Non parliamo per favore di orientamento. Alle medie, anello debole del nostro sistema scolastico, se si vuole davvero introdurre il sistema tedesco, vanno selezionati gli alunni che dovranno fare un percorso professionalizzante e quelli che vanno al liceo. Se innalzo l’obbligo d’istruzione a 16 anni o addirittura come pare si voglia fare a 18 anni, è chiaro che hai la dispersione scolastica degli alunni che non amano studiare nel senso tradizionale del termine (lo studio teorico). Diverso è se gli dai l’opportunità di continuare gli studi per imparare un lavoro e gli offri un percorso più pratico. La teoria non è mai separata dalla pratica, ma non siamo tutti uguali: c’è chi è portato più per gli studi che una volta si sarebbero detti contemplativi e chi è incline al fare, all’operare. Gardner ce l’ha insegnato: le intelligenze sono differenti. Questo non significa che la pratica è meno dignitosa della teoria,anzi. L’alternanza scuola-lavoro all’italiana non ha senso: è una perdita di tempo, è uno sfruttamento come hanno denunciato gli studenti, è una cavolata. Aboliamola, per favore! Eugenio Tipaldi Dirigente scolastico